“NAVIGARE NELLA COMPLESSITÀ: una bussola per il decision making”
Viviamo in un tempo che cambia più in fretta della nostra capacità di comprenderlo.
Le regole di ieri non bastano più per interpretare ciò che accade oggi e spesso le certezze si sgretolano sotto il peso dell’imprevisto. In questo scenario, decidere non è più un atto logico e razionale, ma richieste nuove competenze e nuove strumenti anche perchè ogni giorno, in grande o in piccolo, prendiamo decisioni: e ogni volta siamo chiamati a scegliere non solo cosa fare, ma come guardare la realtà.
Durante il corso che ho tenuto per la Federazione Trentina ho esplorato due strumenti che aiutano a navigare in questo mare in movimento: il modello Cynefin e gli stili sociali. Due lenti diverse, ma complementari, per guardare al modo in cui scegliamo.
Perchè è difficile decidere oggi?
C’è stato un tempo in cui bastava raccogliere abbastanza dati per prendere la decisione giusta.
Oggi non è più così: anche con tutte le informazioni a disposizione, l’esito rimane incerto. È la differenza tra ciò che è complicato e ciò che è complesso: un motore è complicato, ma si può smontare e rimontare; uno scenario complesso e imprevedibile.
Come fare? Il modello Cynefin, ideato da Dave Snowden, è una bussola per orientarsi nella complessità. Ci invita a riconoscere in quale tipo di “territorio” ci troviamo prima di agire.
- nel dominio semplice, le cause e gli effetti sono chiari: la risposta è una buona pratica
- in quello complicato, serve un esperto per analizzare e trovare la soluzione
- nel complesso, le relazioni sono talmente intrecciate che la soluzione emerge solo sperimentando
- nel caotico, non c’è tempo per riflettere: bisogna agire subito per ristabilire un minimo di ordine.
Infine, c’è il disordinato, dove non sappiamo nemmeno in quale contesto ci troviamo.
La vera sfida è non applicare le risposte del “semplice” a problemi complessi: eppure, è ciò che facciamo spesso. Cerchiamo regole dove servirebbe ascolto, controllo dove servirebbe adattamento.
Gli stili sociali: la complessità delle relazioni umane
Ma le decisioni non nascono nel vuoto. Nascono nelle relazioni. Gli stili sociali descrivono quattro modalità con cui le persone interagiscono e prendono decisioni:
- Analitico: approccio riflessivo, orientato ai dati, cerca coerenza e logica
- Espressivo: approccio entusiasta, creativo, guidato dalla visione
- Amichevole: approccio empatico, collaborativo, cerca armonia
- Determinato: approccio diretto, orientato al risultato, decide in fretta.
In un gruppo, questi stili si intrecciano. Ed è qui che nasce la vera complessità: non solo nel problema, ma nelle persone che cercano di risolverlo insieme. Comprendere il proprio stile, e quello degli altri, non serve per etichettare, ma per costruire ponti di comunicazione.
In sintesi…
Decidere nella complessità significa accettare che non tutto si può prevedere; significa abbandonare l’illusione del controllo e abbracciare l’arte dell’adattamento.
Le decisioni migliori non sono quelle “perfette”, ma quelle che tengono conto del contesto, delle persone, e della possibilità di cambiare strada se serve.
A volte la decisione più saggia non è scegliere subito, ma fermarsi ad ascoltare ciò che emerge.
Perché nella complessità, più che risposte, servono presenza, curiosità e consapevolezza.

